Crash Test Aglaé. Una surreale favola al femminile

Crash Test Aglaé, opera prima del francese Eric Gravel, è un surreale road movie tutto al femminile ambientato tra la Francia e l’India che ci ricorda il mondo colorato di Wes Anderson.

Crash test Aglae scena del film

La trama del film è semplice e può sembrare già vista e raccontata: una persona piuttosto insicura alla ricerca di un suo equilibrio personale cerca di fuggire da quei cambiamenti che romperebbero la sua sfera di comfort; ma è proprio questa ostinata fuga (che da metaforica si trasformerà in reale) la porterà alla trasformazione che le permetterà di trovare il suo percorso autentico.

Aglaé (interpretata da India Hair) a causa di un’infanzia difficile cerca rifugio dalla sua insicurezza nella ripetitività delle abitudini e del controllo e ricontrollo (che sfocia in gesti ossessivi compulsivi), per cui sembra che l’unico lavoro che si adatti a lei sia verifica delle operazioni e dei protocolli di una ditta dove si eseguono i crash test automobilistici (ricorda un po’ il personaggio di Mária del film Corpo e Anima, anche se in questa situazione il personaggio è definito in modo più surreale e umoristico).

L’improvvisa delocalizzazione della fabbrica la porta alla scelta tra il cambiare il lavoro o essere trasferita in India (nuova sede) con decurtazione dei diritti del lavoro e della retribuzione. Ma pur di non cambiare il suo lavoro e attirata dalla sua passione per il Cricket sceglie il trasferimento coinvolgendo altre due sue colleghe anch’esse in fuga dalla loro realtà alla ricerca di un loro percorso. Marcelle, donna di mezza età zitella in attesa della pensione con la passione per i viaggi solo in apparenza perdente solitaria ma in realtà donna decisa e pragmatica (una Yolande Moreau, già vista in personaggi simili come la portiera de “Il favoloso mondo di Amelie” o la moglie di Dio in “Dio esiste e vive a Bruxelles”) e Liette (Julie Depardieu) ex-moglie di un sindacalista troppo impegnato nelle sue battaglie per coronare il sogno di lei di avere un figlio.

Il viaggio, non essendo pagato dalla ditta deve essere effettuato in automobile, una sgangherata Citroën Visa gialla di Marcelle. Così il viaggio con tutte le diverse avventure diventa per le tre donne il percorso di ricerca della propria serenità, infatti nel percorso i tre personaggi si separano lasciando per ultima Aglaé che all’ultimo troverà il suo autentico rifugio di serenità.

Crash test Aglaé scena nel deserto

Il viaggio è ironico e surreale, girato con colori che inquadrature che ricordano molto alcuni film di Wes Anderson, un favola indubbiamente, un road movie dove le tre protagoniste rendono onore alla bellezza dell’universo femminile. Proprio la narrazione così colorata e surreale rende il film originale e piuttosto piacevole a vedersi, regalandoci infine un viaggio che partendo dal’Europa ci porta nei deserti del Kazakistan, nelle steppe russe, nei paesaggi cinesi fino alla colorata e mistica India

Il film è visibile su MUBI fino al 13 marzo 2018 e su YouTube

/// il trailer///

 

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