Filmmaker International Film Festival | 28 novembre – 8 dicembre 2014 | Milano

Riapre i battenti Filmmaker, uno dei sette festival cinematografici del circuito milanese dal 28 novembre all’8 dicembre

 

Un evento importante (sia per chi fa cinema sia per chi lo ama) che propone 86 film distribuiti in sette sezioni: Concorso Internazionale, Fuori Concorso, Prospettive, Fuori Formato, Eventi Speciali, Filmaker Off e la Retrospettiva dedicata a Lech Kowalski. Più gli omaggi a Paolo Cavara e Harun Farocki.

Per l’occasione abbiamo intervistato Daniela Persico, programmatrice e selezionatrice del festival, giunto alla sua 34ª edizione.

– 34 anni di attività e non sentirli. I propositi per questa edizione?

 

Filmmaker è un festival che ha saputo rinnovarsi. Da tre anni a questa parte, dopo la scomparsa di Silvano Cavatorta (fondatore della manifestazione), si è molto ridimensionato.
Il comitato di selezione è cambiato totalmente, portando dentro molti giovani. Un po’ con l’intento di aprirsi a livello artistico (creando agganci col mondo dell’arte e della comunicazione) mantenendo però la sua linea guida del cinema del reale e di quello documentario, che rimane comunque elemento centrale. Oggi quello che diventa fondamentale è riuscire a comunicare il proprio festival anche per poi ottenere dei finanziamenti diversi, dato che quelli statali sono sempre più scarni. Una grande sfida per un festival piccolo come Filmmaker, perché non disponendo di un grosso budget non può permettersi di fare una grande pubblicità come evento, però questo coinvolgimento della comunicazione e dell’arte ha avuto modo di riaprire un rapporto diretto col pubblico e quindi portare anche più gente nelle sale.

Filmmaker International Film Festival | 28 novembre – 8 dicembre 2014 | Milano

– Quindi si cerca di attirare un pubblico eterogeneo …

 

Sì, un pubblico più variegato e un pubblico più giovane perché è logico che i festival sono degli happening, cioè sono sempre legati alle generazioni che li fanno. Filmmaker, secondo me, sta riuscendo in questa sfida. Dalla generazione di chi oggi ha 60 anni (molti di loro partecipano ancora alle visioni) a quella degli anni Novanta che portò rinnovamento, a quella che oggi è la generazione composta da 20enni e 30enni. Questo, per un festival piccolo (e cittadino), è una grossa sfida: cercare di stare sempre allineati alle nuove generazioni.

– Un evento piccolo ma di carattere. Lo si potrebbe definire un festival a due facce?

 

È uno dei pochi festival che sceglie deliberatamente di avere cinema di ricerca come fulcro della sua programmazione, e contemporaneamente connesso con chi fa cinema a Milano. È stata adottata una linea di connotazione molto forte, estrema se vogliamo (ci saranno due eventi di cinema sperimentale in prima serata), cosa non facile per un festival come il nostro che ha poche sale a disposizione.
Rievocare un tipo di cinema marginale è la vocazione di questo festival, cioè riuscire a fare incontrare opere estreme a un proprio pubblico di riferimento. Anche perché credo che Milano abbia un movimento culturale molto forte. La gente è piuttosto stanca di vedere sempre i soliti film mainstream, ed è sempre più alla ricerca di certe opere che pongono un sacco di interrogativi sia dal punto di vista formale sia da quello dei contenuti, come ad esempio il film siriano in concorso (Ma’a Al-Fidda – Silvered water, Syria Self-Portrait di Ossama Mohammed e Wiam Simav Bedirxan). Molto forte dal punto di vista dei contenuti e delle immagini, ma fa riflettere sul senso di come rappresentare la guerra oggi. Penso che questo film racchiuda perfettamente quello che Filmmaker vuol fare: avere uno sguardo molto legato al presente e ai problemi della contemporaneità. Ma essendo un festival di cinema, siamo sempre attenti a come questi contenuti vengono veicolati. E quindi alla forma che hanno questi film.

Fotogramma di "IM KELLER (IN THE BASEMENT)"

Fotogramma di “IM KELLER (IN THE BASEMENT)”

– Proseguendo col connubio arte-cinema: Filmmaker Off?

 

Tutto nasce dall’anno scorso. Michelangelo Frammartino, personaggio caro a Filmmaker, aveva inaugurato una parte del MoMA con una sua installazione, non ancora presentata in Italia, intitolata “Alberi”.
Filmmaker ha trovato un posto per renderla visibile anche da noi attraverso un’apertura straordinaria del cinema Manzoni. Dopo questa esperienza, che ha un po’ segnato la scorsa edizione del festival, abbiamo pensato di dare uno spazio a quegli autori che vivono a cavallo fra cinema e arte. Quest’anno sarà “San Siro” di Yuri Ancarani alla GAM – Galleria d’Arte Moderna (Via Palestro 16).
Un’occasione speciale perché si è riuscito a riunire diverse realtà di Milano che non sempre sono collegate tra loro. La location è un palazzo ottocentesco con stucchi e ornamenti classicheggianti, mentre l’evento in sé è legato al moderno e al contemporaneo. Creando così un’interessante fusione di stili differenti e un forte contrasto formale.

Filmmaker International Film Festival | 28 novembre – 8 dicembre 2014 | Milano

Le proiezioni e gli eventi avranno luogo dal 28 novembre all’8 dicembre presso Spazio Oberdan, Cinema Palestrina, Cinema Arcobaleno, Fabbrica del Vapore, GAM – Galleria d’Arte Contemporanea e MonoBar.
Tutte le info sul programma, news e interviste sono disponibili su: www.filmmakerfest.com e www.milanofilmnetwork.it

 

INFO:

Filmmaker International Film Festival
Associazione Filmmaker

28 novembre – 8 dicembre
Via Aosta, 2
20155 Milano
Tel. 02. 3313411
Sito internet: www.filmmakerfest.com
Pagina Facebook: www.facebook.com/FILMMAKERFESTIVAL
Email: segreteria@filmmakerfest.org

4 comments

    Rispondi

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.